Nonnastella.com
Accedi | Registrati
Il progetto Video ricette La community Aggiungi video Il blog  
 
  Home / blog /

Convegno sulla dieta mediterranea: i legumi, dalla terra alla tavola

27/02/2013

Il giorno Sabato 2 marzopresso la sala Convegni IRCSS "Saverio De Bellis"di Castellana Grottesi terrà il convegno sulla dieta mediterranea: i legumi dalla terra alla tavola.
Primo di un serie di convegni che tratteranno in maniera approfondita i prodotti tipici della dieta mediterranea, in questo convegnouna serie di esperti e illustri docentidibatteranno sui tanti e interessanti aspetti scientifici che riguardano i legumipreziosi semi con proprietà nutritive ed organolettiche fondamentali.
In virtù delle loro caratteristiche i legumi sono alimenti ideali non solo per il loro elevato valore nutrizionale ma anche per l'importante proprietà di prevenzione e terapia delle "malattie del benessere". 
 
Il programma del convegno sarà così suddiviso:
 
8,30 Registrazione partecipanti
 
9,00 Saluti delle istituzioni
 
9,40 1a Sessione
Moderatore: Pasquale Montemurro Ordinario di Agronomia
generale e coltivazioni erbacee - Università di Bari
 
9,50 I legumi nella storia e nella letteratura
Vito Fascina Docente Liceo S. Benedetto - Conversano (Ba)
 
10,10 Inquadramento delle leguminose da granella
Vittorio Marzi Presidente Accademia dei Georgofili - sez. Puglia
 
10,30 I legumi nell’agricoltura sostenibile
Mariano Fracchiolla Dott. di ricerca in Agronomia mediterranea - Univ.
di Bari
 
11,00 2a sessione
Moderatore: Margherita Caroli Responsabile Unità Operativa di
Nutrizione ASL Brindisi
 
11,10 Valori nutrizionali e rischi dell’alimentazione con i legumi
Giovanni Misciagna Direttore Laboratorio di Epidemiologia
IRCCS De Bellis di Castellana Grotte (Ba)
 
Laura dell’Erba Specialista in Endocrinologia e Medicina nucleare
 
11,50 I legumi in cucina oggi
Francesca Carrisi Docente Master 1° livello “Educazione Alimentare” -
Univ. Bari
 
12,20 3a Sessione
Moderatore: Vito Savino Direttore Centro Ricerche in Agricoltura
“Basile-Caramia” di Locorotondo (Ba)
 
12,30 La dieta mediterranea: sicurezza alimentare nel
Mediterraneo. Il ruolo dei legumi.
Cosimo Lacirignola Direttore dell’Istituto Agronomico Mediterraneo -
Valenzano (Ba)
 
12,50 Il miglioramento genetico dei legumi e OGM
Antonio Bianco Ordinario di Genetica agraria vegetale - Univ. di Bari
 
13,10 Presentazione del Marchio Comunale di Qualità e
Valorizzazione dei Prodotti Tipici DE. CO.
Sportello Unico Attività Produttive Comune di Castellana Grotte (Ba)
 
13,30 4a Sessione
Preparazione e degustazione pietanze a base di legumi
A cura degli alunni IPSSEO Istituto Alberghiero Castellana Grotte
 
15,30 5a Sessione
Moderatore Roberto De Petro Giornalista
 
15,40 La trasformazione e conservazione dei legumi
Lello Pancrazio Presidente ANICAV - Associzione Nazionale Industriali
Conserve Alimentari e Vegetali
 
16,00 La commercializzazione dei legumi
Luigi Lorusso Azienda Agricola Luigi Lorusso
 
16,20 Cerimonia di chiusura
Sorteggio tra i partecipanti di Legumiere offerte da Maria Dessì - AMC Italia



Enti istituzionali organizzatori:  Comune di Castellana Grotte, IRCSS de Bellis, IPSSEOA

Enti collaboratori: Pro.diet.med, ColdirettiConfagricolutura, Acai, CulturamaPedoagrolabSoc. agr. Apuliense, Oleificio Soc. Viterbo

Col patrocinio diRegione PugliaProvincia di Bari, Gruppo Oncologico Italia Meridionale, Gal dei Trulli e BarsentoCollegio provinciale periti agrariOrdine dei dottori agronomi e forestali della Provincia di Bari.

Staff Nonnastella

Segnala ad un amicoInvia       




Dieta mediterranea e sindrome metabolica

13/07/2012

 



Per quanto possa sembrare strano l’assegnazione dell’espressione “dieta mediterranea” a quel regime alimentare a noi noto è da attribuirsi ad un biologo statunitense. Ad una analisi più approfondita si scopre che non poteva non essere così dal momento che in pieno boom economico post-bellico gli Stati Uniti si trovano impegnati in una campagna di prevenzione primaria (attraverso l’informazione) e secondaria (attraverso i farmaci) per correggere le abitudini alimentari di una popolazione che presenta un’incidenza del rischio cardiovascolare molto alta.
 
Nella conferenza tenutasi a Mola nel Luglio del 2011, il Prof. Antonio Capurso, ordinario di geriatria e gerontologia presso l’Università di Bari, ha illustrato la maniera in cui si è evoluto il profilo di rischio per quanto concerne le malattie cardiovascolari e la relazione esistente tra la “sindrome metabolica” e la dieta mediterranea.
 
La campagna di prevenzione “made in USA” sopra citata ha determinato una riduzione (-50%) del numero di infarti miocardici nella popolazione americana (tra il 1980 ed il 2000) ed il merito di ciò è da attribuire in misura maggiore al cambiamento delle abitudini alimentari. Purtroppo però contestualmente il profilo di rischio si è modificato: sono stati sconfitti i fattori che caratterizzavano l’insorgenza del rischio cardiovascolare (colesterolo, ipertensione e fumo) ma è intervenuto il fattore obesità determinato dal cosiddetto “sbilancio energetico”: gli americani introducevano troppe calorie nel proprio corpo rispetto a quante ne venivano poi effettivamente spese. 
 
La conseguenza diretta dell’aumento della percentuale di obesi è stata la “sindrome metabolica”, ovvero un contesto clinico caratterizzato da un elevato rischio cardiovascolare. Ancora una volta però la dieta mediterranea ha saputo dimostrarsi efficace nella lotta a questa nuova patologia, figlia della società dei consumi e di una vita sedentaria. È bene precisare però che in questo caso si è scoperto anche un limite della stessa: la dieta mediterranea, come è noto, è prevalentemente costituita di carboidrati (il 50% circa dell’apporto calorico), grassi di origine vegetale (30% circa) e proteine dei legumi e del mare (il restante 20%), oltre naturalmente a verdura, frutta e vino risso.

Due studi (uno americano e l’altro europeo) condotti nella metà degli anni ’80, indipendentemente l’uno dall’altro, sono giunti alle medesime conclusioni: hanno dimostrato l’importanza strategica dell’olio d’oliva (che contribuisce alla riduzione del colesterolo “cattivo” ed all’aumento di quello “buono”) nella dieta mediterranea e la necessità di controllare con estrema attenzione il consumo di carboidrati poiché questi ultimi sono responsabili della redistribuzione addomino-viscerale dei grassi che è uno dei fattori chiave nell’insorgenza della “sindrome metabolica”.
 
In altri termini, il Prof. Capurso, in chiusura di intervento, consiglia di scegliere sempre più spesso, tra una porzione di “tiella barese” e un piatto di fave e cicorie (due vere prelibatezze della cucina nostrana), la seconda pietanza poiché, a parità di Kcal, introduce nel nostro organismo una quantità minore di carboidrati.

Staff Nonnastella

Segnala ad un amicoInvia       




Progetto Moli-sani: la salute nel piatto!

11/04/2012

 
   
Nell’ambito del convegno “Le basi scientifiche della dieta mediterranea” tenutosi a Mola di Bari nella primavera del 2011 è intervenuta la Dott.ssa Licia Iacoviello per illustrare premesse, scopi, metodologia e risultati del progetto “Moli-sani”.

Partendo dal presupposto che malattie cardiovascolari e tumori rappresentano le principali cause di mortalità nelle popolazioni del mondo “occidentale”, uno degli obiettivi fondamentali consiste nell’individuazione dei principali fattori di rischio cui si è esposti al fine di mettere a punto le strategie preventive e terapeutiche più appropriate.

Il progetto “Moli-sani” ha individuato nel Molise (regione piccola e con popolazione geneticamente omogenea) un perfetto “laboratorio” di ricerca per comprendere attraverso quali meccanismi la dieta Mediterranea incida sulla mortalità della popolazione.

I risultati parlano chiaro: dato che un regime alimentare è una combinazione in quantità variabili di determinati nutrienti, quel complesso di fattori alimentari che va sotto il nome di “dieta mediterranea” determina una riduzione di colesterolo cattivo, pressione sanguigna, trigliceridi, glicemia e del rischio di malattie cardiovascolari; esattamente l’opposto avviene nel caso di un regime alimentare “all’americana”, ricco invece di grassi animali e carente di sostanze di origine vegetale.

Altre due evidenze della ricerca sono: l’importanza della colazione mattutina: chi non la salta mostra una minore incidenza della malattie cardiovascolari e funzioni metaboliche migliori; il consumo regolare ma moderato di cioccolato fondente: esso produce gli stessi effetti del consumo, anch’esso regolare ma moderato, di vino rosso.

Le ultime parole della Dott.ssa sono dedicate ai pregi di questa ricerca che vanno al di là degli importanti risultati scientifici: il progetto “Moli-sani” ha rappresentato l’occasione per un coinvolgimento attivo della popolazione nella prevenzione delle malattie, non solo nell’ottica individuale ma anche pubblica.

Staff Nonnastella

Segnala ad un amicoInvia       




« Indietro 1 2 3 Avanti »


 
Ultimi articoli

 
Articoli pi visti


 
 

Anno 2015
Anno 2014
Anno 2013
Anno 2012
Anno 2011
Anno 2010
 
Contattaci | Condizioni | Privacy    Copyright © 2012 Nonnastella.com Tipici | Siti amici | Newsletter | Mappa del sito
 
logo ministero della regione puglia      logo dei principi attivi
Vincitore del concorso Principi Attivi - Giovani Idee per una Puglia Migliore


Licenza Creative Commons
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.